LEGGE DI STABILITA’

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi in data 15 ottobre, ha approvato, su proposta del ministro dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni,  due disegni di legge.

Il primo contenente disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2014).

Il secondo riguardante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016.

La Legge di Stabilità per il 2014 segna una svolta nella programmazione economico-finanziaria degli ultimi anni, realizzando le due priorità di politica economica del Governo: favorire la crescita e promuovere l’occupazione.

Nel dettaglio, il DDL sulla Stabilità prevede interventi per 27,3 miliardi di euro nel triennio 2014-2016, di cui 11,6 nel solo 2014, così suddivisi:

● 14,6 miliardi nel triennio per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie e 5,6 per le imprese); ● i 3,7 miliardi del 2014 sono destinati per 2,5 miliardi alle famiglie (1,5 riguardano l’Irpef) e per 1,2 miliardi alle imprese;

● 11,2 miliardi nel triennio per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali, di cui 6,2 in conto capitale; per il 2014 si prevedono 6,4 miliardi;

● 1,5 miliardi per investimenti a livello locale e la restituzione di debiti commerciali di parte capitale.

La Legge di Stabilità va quindi ad interessare cinque macro aree. Di seguito un sintetico elenco dei principali interventi:

INTERVENTI PER PERSONE, FAMIGLIE E SOCIETÀ

● Riduzione dell’Irpef per i lavoratori

● Disposizioni in favore degli esodati

● Rifinanziamento della Cassa Integrazione Guadagni

● Potenziamento della Protezione Civile e Piano per la difesa del suolo

INTERVENTI PER LE IMPRESE

● Riduzione del costo del lavoro per le imprese

● Detrazione dell’Irap per i nuovi assunti

●Potenziamento dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica)

●Rivalutazione dei beni di impresa e delle partecipazioni

● Incremento del Fondo di garanzia per le PMI

● Incremento del Fondo di sviluppo e coesione

● Stop all’aumento IVA per le imprese sociali

●Rifinanziamento del Fondo per i contratti di sviluppo

● Rifinanziamento del Fondo per la crescita sostenibile

INVESTIMENTI

● Allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità per i Comuni

● Completamento del sistema MOSE di Venezia

● Fondi ANAS per le Infrastrutture e Salerno-Reggio Calabria

●Manutenzione straordinaria delle Ferrovie e velocizzazione del Corridoio Adriatico

● Ricostruzione dell’Aquila

● Trasporto pubblico locale

● Ecobonus e ristrutturazioni edilizie

 

Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, la Legge di Stabilità conferma la stabilizzazione delle agevolazioni per interventi di ristrutturazione ed efficienza energetica, rispettivamente al 50% e 65%: le detrazioni fiscali sono prorogate per il 2014, per poi discendere gradualmente (per necessità di bilancio).

                 Ristrutturazioni

Il Bonus Ristrutturazioni è al 50% fino al 31 dicembre 2013, con un tetto di spesa pari a 96mila euro per singola unità immobiliare. Queste condizioni sono valide per i lavori dal 26 giugno 2012 (fino a fine 2013), in quanto previste dal decreto sviluppo dell’estate scorsa (dl 83/2012).

Per il 2014 si mantengono gli incentivi agli attuali livelli, per poi tornare gradualmente al livello strutturale di questa agevolazione (resa stabile dal Salva Italia di fine 2011), quindi al 36% su un tetto di spesa di 48mila euro.

                 Efficienza energetica

L’Eco bonus è al 65% dallo scorso 6 giugno 2013 e fino al 31 dicembre 2013, al 30 giugno 2014 nel caso di lavori sulle parti comuni degli edifici. Il tetto di spesa cambia a seconda della tipologia di interventi (ad esempio, sulla riqualificazione degli edifici è a 100mila euro, per i pannelli solari è a 60mila euro). Ad elevare l’agevolazione è stato il Dl 63/2013 sulle prestazioni energetiche in edilizia. Anche per l’Ecobonus c’è una proroga dell’attuale agevolazione, mentre poi ci sarà una progressiva discesa nel tempo. 

Incerte invece le sorti della detrazione per interventi antisismici  oggi al 65% per una spesa massima di 96mila euro fino al 31 dicembre 2013: attualmente in esame il suo rinnovo fino al 2014.

LA NUOVA SERVICE TAX

Con la Legge di Stabilità 2013 arriva il riordino del sistema di tassazione locale che pone l’Italia in linea con gli standard europei.

Al posto di l’IMU e TARES si istituisce una tassa sui servizi municipali il cui gettito andrà interamente ai Comuni.

La nuova Service Tax si chiamerà Trise e si comporrà di due elementi fiscali: la Tari e, appunto, la Tasi.

Trise è l’acronimo di Tributo sui Servizi Comunali.

La Trise si articolerà in due parti. La prima riguarderà la gestione dei rifiuti urbani (Tari), la seconda coprirà i costi relativi ai «servizi indivisibili» dei comuni (Tasi) che sarà dovuta «da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo le unità immobiliari, con vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o tra coloro che usano in comune le unità stesse».
Il versamento è effettuato, per l'anno di riferimento, in quattro rate trimestrali, scadenti entro il 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre.

I comuni possono variare la scadenza e il numero delle rate di versamento. È consentito il pagamento in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno.
La Tari, si legge nella bozza della legge di stabilità, è dovuta «da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani con vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o tra coloro che usano in comune i locali o le aree stesse».

Analoghi i presupposti della Tasi.

Spetta ai Comuni la disciplina tariffaria della Tari e le aliquote della Tasi. L'aliquota di base della Tasi (cioè della tassa sui servizi indivisibili della casa) dovrebbe essere fissata all'1 per mille.








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