Debiti Pa: avviata procedura d'infrazione, sanzioni per 3-4 mld

Per i ritardi con cui ministeri, Regioni, Enti locali pagano le imprese, da ieri l'Italia è ufficialmente sotto procedura d'infrazione da parte di Bruxelles. Ad annunciarlo il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani. "Oggi parte ufficialmente la lettera per la procedura di infrazione - ha detto Tajani -; le violazioni contestate all'Italia nella procedura 'Eu pilot' si riferiscono agli articoli 4 e 7 della direttiva. Vista la gravità della situazione il governo italiano avrà cinque settimane di tempo per difendersi", invece delle consuete dieci settimane. L'Italia ora rischia una sanzione "pari a un anno di Imu – ha detto Tajani - della portata di 3-4 miliardi di euro".

La decisione del vice presidente Ue arriva dopo aver visionato i report sullo 'stato dell'arte' è dei pagamento dopo l'entrata in vigore della direttiva Ue dal primo gennaio 2013, che impone pagamenti entro 30 giorni, in casi indicati entro 60 giorni. "Non ho un intento punitivo - ha detto Tajani - Se l'Italia è in grado di dimostrare entro 5 settimane, la non violazione della direttiva, non ho problemi a chiudere la procedura".
"Il governo e la pubblica amministrazione si stanno mettendo in regola con le direttive, di certo non credo che la procedura europea ci aiuterà, anzi ci complicherà la vita, è chiaro che dobbiamo fare di tutto per evitare l'infrazione, dobbiamo fare di tutto per evitarla e lo faremo". Così il sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta. Il governo e la Pa intendono "mettersi totalmente in regola con le direttive - ha spiegato - porteremo sul tavolo degli esempi concreti: il primo è l'attuazione a brevissimo della fatturazione elettronica che consentirà rapidità ulteriore di pagamento; il secondo punto è che sul patto di stabilità", che spesso impedisce anche ai Comuni virtuosi di procedere con i pagamenti, "abbiamo allentato per un miliardo di euro i vincoli del patto e dobbiamo andare rapidamente verso un suo superamento". Il terzo punto, riguarda "il pagamento degli arretrati. In questi mesi abbiamo stanziato 47 miliardi di euro, 27 miliardi nel 2013 e 20 miliardi previsti quest'anno, e ne abbiamo già erogati 22. Sappiamo che non basta e che dobbiamo accelerare – ammette Baretta - ma qualcosa si è fatto, qualcosa si è mosso". Quanto alle cifre esatte del debito pregresso il sottosegretario ha ammesso che l'unico dato ufficiale è quello vecchio della Banca d'Italia, pari a 90 miliardi di euro: "Lo considero non completo", ha detto.
Sono proprio i costruttori ad aver chiesto l'intervento della Ue. I ritardi accumulati dagli enti pubblici verso le imprese edili superano i 200 giorni (sette mesi) con punte di mille giorni. "Non solo. Si moltiplicano - ha spiegato il presidente Ance, Paolo Buzzetti - le prassi inique: a due terzi delle imprese è arrivata la richiesta delle Pa, in sede di contratto, di accettare pagamenti superiori ai 60 giorni; alla metà delle imprese gli enti pubblici chiedono di ritardare l'invio di fatture; e ancora, al 17% delle imprese viene chiesto di rinunciare agli interessi di mora in caso di ritardo".
Altrettanto grave la situazione descritta dal report Confartigianato. La mancanza di liquidità ha inoltre conseguenze gravi sull'occupazione: quasi quattro imprese di costruzioni (il 37%) su dieci hanno deciso di tagliare sui posti di lavoro per far fronte al problema, il 72% ha chiesto un anticipo in banca.