Atlante delle competitività regionali 2012
Unioncamere e Istituto Tagliacarne hanno realizzato l’Atlante della competitività, una banca dati composta da oltre 500 indicatori a livello provinciale e regionale organizzati in nove macro-aree: popolazione e territorio, tessuto imprenditoriale, mercato del lavoro, principali risultati economici, apertura dei mercati, tenore di vita, competitività del territorio, contesto sociale, qualità della vita.
Ci siamo soffermati sui dati industriali ed economici dell’Abruzzo, ma vi consigliamo la lettura dei dati relativi a tutte le aree, per conoscere meglio la nostra regione e le nostre province.
L’Abruzzo si pone alla 14-esima posizione nella classifica nazionale generale per numero di iniziative imprenditoriali, con circa 150.548 imprese registrate al 31.12.2012.
In un contesto che vede come settore prevalente il commercio, spicca la rilevanza del settore l’ agricoltura: 19,8% del monte imprese locale, dato lievemente più alto rispetto all’area di riferimento e decisamente al di sopra del valore nazionale, 13,4%. L’incidenza delle attività artigianali (23,4%) risulta essere piuttosto elevata, superiore al valore medio dell’area meridionale (18,2%), ed in linea rispetto alla media italiana (23,6%). La maggior parte delle imprese abruzzesi operano sul mercato da prima dal 2000.
Il tasso di evoluzione imprenditoriale, relativo all’anno 2012, evidenzia un valore positivo, pari a 0,10, al di sotto del dato del Mezzogiorno ma superiore al dato nazionale, nonostante il terremoto che ha colpito la regione nel mese di aprile 2009. Ad influire sulla performance di questo indicatore contribuiscono sia una natalità imprenditoriale al di sopra dei valori medi nazionali sia un tasso di mortalità comunque più alto dei valori di riferimento.
Per quanto attiene ai risultati economici, l’Abruzzo contribuisce alla formazione del valore aggiunto nazionale per lo 1,9%, valore questo che colloca l’area al 16-esimo posto tra le regioni italiane. Il valore aggiunto provinciale proveniente dall’artigianato è pari a 13,3%, risulta superiore rispetto a quello medio nazionale e sopratutto al dato meridionale.
Tra le coltivazioni agricole spiccano quelle erbacee che fanno guadagnare alla regione un 3° posto nazionale. Poco significativi i dati relativi al consumo di energia elettrica, quella per usi produttivi colloca la regione 13ma in graduatoria.
Positivo il dato sull’occupazione: alla fine del 2012 il mercato del lavoro della regione Abruzzo relativamente al livello occupazionale fa registrare un valore medio in linea col dato nazionale, ma ben al di sopra della media dell’area di riferimento. Tale valore rende la regione un’isola felice nel contesto del Mezzogiorno della penisola.
Fonte: Abruzzo Sviluppo