Teramo, «Decreto migliorato ma resta insufficiente»

TERAMO. Meglio della versione di partenza, ma comunque insoddisfacente. Il varo alla Camera del decreto sull'emergenza lascia l'amaro in bocca agli amministratori teramani. Le modifiche apportate al testo al termine del lungo confronto in aula, culminato nel pomeriggio di ieri nel voto finale del provvedimento, rafforzeranno le misure a sostegno di famiglie e imprese senza però imprimere quella svolta che era stata sollecitata a gran voce anche con la manifestazione a Roma del 2 marzo.

BRUCCHI. «Resto insoddisfatto», premette il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, «bisogna fare di più e per questo valuteremo ulteriori iniziative per far valere le ragioni di un territorio lacerato e depresso da terremoto e maltempo. Il testo licenziato dal governo non dava alcuna risposta», fa notare il primo cittadino, «la Camera l'ha migliorato, ma si poteva e si doveva aggiungere altro». Il riferimento è in particolare all'ampliamento solo parziale dell'area del cratere, da cui sono rimasti esclusi Basciano e Penna Sant'Andrea, e l'estensione degli sgravi fiscali e contributivi a tutta la popolazione del capoluogo, non limitandoli solo agli sfollati e a chi ha subìto danni. «Sono state inserite risorse in più ma che risultano insufficienti», fa rilevare Brucchi, «anche se il governo si è impegnato a rimpinguare i fondi».

GATTI. Lo stesso tipo di valutazione arriva dal consigliere regionale Paolo Gatti che è stato tra i promotori della manifestazione romana di inizio marzo. «Anche grazie a quell'iniziativa, frutto del lavoro di tanti e della partecipazione popolare», afferma, «nel decreto è comparsa qualche luce rispetto al nulla iniziale». Il riconoscimento del danno indiretto, la destinazione dell'8 per mille e l'inserimento di altri cinque comuni nel cratere sono i risultati migliori. «Qualcosa c'è, l'appostazione finanziaria di partenza non è grandiosa», spiega, «ma si potranno trovare ulteriori risorse». Va malissimo, secondo Gatti, per i comuni esclusi dal cratere «che pure meritavano di esserci» e per quelli «bombardati dalla nevicata a cui non è stato riconosciuto nulla». Il decreto, insomma, «resta uno strumento molto debole se paragonato a quello per L'Aquila, ma ora qualche risposta la dà». Merito anche della grande mobilitazione di venti giorni fa e della pressione esercitata sul governo in cui, però, secondo Gatti è mancata la Regione. «Distratta, assente e in qualche caso oppositiva», la definisce l’esponente di Forza Italia, «pensa un po' cosa avremmo potuto ottenere di più se fosse stata al nostro fianco».

DI SABATINO. Meno drastico è il giudizio sul decreto del presidente della Provincia Renzo Di Sabatino. «Alcune cose positive sono state inserite», fa notare, «verificheremo l'impatto complessivo delle misure sul territorio». Il presidente approfondirà l'esame del testo. «Nelle pieghe del decreto si possono trovare elementi positivi o negativi», conclude, «voglio capire ad esempio quanto durerà la sospensione delle tasse».

I PARLAMENTARI. A sottolineare gli aspetti positivi del provvedimento sono i parlamentari teramani. «Si poteva fare e chiedere di più», fa sapere Paolo Tancredi (Area popolare), «ma è innegabile che il testo approvato rappresenti un passo in avanti importante». Il deputato si sofferma in particolare sul risarcimento al 100% dei danni su prime e seconde case sia dentro che fuori dal cratere spiegando che si tratta di una misura adottata per la prima volta in Italia, così come quella per il riconoscimento del danno indiretto alle aziende. «Importantissimi sono, inoltre, l'equiparazione all'interno del cratere tra i danni provocati dal sisma e quelli dell'emergenza neve», osserva il parlamentare, «e i contratti di sviluppo tra cui quello per realizzare la Casa dello studente a Teramo». Anche Giulio Sottanelli (Scelta civica) si sofferma sugli elementi migliorativi del decreto. «Abbiamo dato risposta a molte delle istanze», spiega, «arrivate dal territorio abruzzese e in particolare dalla provincia di Teramo». Il deputato cita in particolare la proroga dal 31 marzo al 21 aprile del termine per presentare le domande di rottamazione delle cartelle esattoriali. «Solo un primo passo è stato fatto invece sul fronte del sostegno all'economia locale», conclude, «attendiamo misure come la zona franca o la zona economica speciale che il governo ha annunciato».

Fonte Il Centro

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