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Api contesta fusione Camera di Commercio di Teramo

Ieri 22 novembre 2016, si è svolta la conferenza stampa del Presidente dell' Api Teramo, Ing. Alfonso Marcozzi, sulla svendita della Camera di Commercio di Teramo attraverso la fusione con quella dell' Aquila.

Si riportano gli articoli della stampa locale:

 

Sull’accorpamento deliberato oggi dalle due Camere (clicca qui), l’associazione delle piccole e medie imprese chiede chiarezza, in particolare lanciando accuse nei confronti del vice presidente, facente funzioni dopo la morte del presidente Giandomenico Di Sante, ossia il direttore della Cna Gloriano Lanciotti. Il quale “insieme ad altri rappresentanti di associazioni, oltre a non avere il diritto ad occupare le poltrone in giunta” -secondo l’Api- “si sta prodigando per accelerare la fusione con l’ente camerale aquilano, senza legittimazione”.

“Nella Giunta camerale ci sono soggetti illegittimi, vista la loro permanenza per quattro mandati e -come da sentenze più volte riportate- non potrebbero più occupare quel posto”, spiega il presidente dell’Api Teramo, Alfonso Marcozzi, “Stiamo assistendo ad una vera e propria svendita in corso per la nostra città, con gli accordi che si stanno prendendo per spostare la Camera di Commercio all’Aquila, in cambio di interessi personali”. Ribadendo la necessità di razionalizzare le Camere di Commercio così come previsto a livello nazionale, l’Api Teramo sottolinea come “sia necessario attuare una seria politica di tagli agli sprechi, indirizzando risorse e investimenti a quelle aziende che producono economia”.

 

Camera di Commercio di Teramo ancora illegittima. La denuncia arriva dal presidente dell’Api Teramo, l’ingegner Alfonso Marcozzi che dichiara durante la conferenza stampa che si è svolta oggi nella sede dell’associazione:

“Nella Giunta camerale ci sono persone illegittime visto la loro permanenza per quattro mandati che, come da sentenze più volte riportate, non potrebbero più occupare quel posto, stiamo assistendo ad una vera e propria svendita in corso per la nostra città, con gli accordi che si stanno prendendo per spostare la Camera di Commercio all’Aquila, in cambio di piccoli interessi personali”.

Marcozzi si riferisce al vice presidente, facente funzioni dopo la morte del presidente Giandomenico Di Sante, il direttore della Cna Gloriano Lanciotti che, insieme ad altri due rappresentanti di associazioni, oltre a non dover occupare le poltrone in giunta che, secondo l’Api spetterebbero di diritto agli imprenditori, si sta prodigando per accelerare la fusione con l’ente camerale aquilano anche se non ne avrebbe legittimità.

 

Un nuovo grido di allarme arriva dall’Api Teramo, l’associazione delle piccole e medie industrie della provincia, che torna a ribadire la situazione di illegittimità che permane ancora alla Camera di Commercio di Teramo.

“Oltre al fatto che nella Giunta camerale ci sono soggetti illegittimi visto la loro permanenza per quattro mandati che, come da sentenze più volte riportate, non potrebbero più occupare quel posto”, spiega il presidente dell’Api Teramo, Alfonso Marcozzi, “stiamo assistendo ad una vera e propria svendita in corso per la nostra città, con gli accordi che si stanno prendendo per spostare la Camera di Commercio all’Aquila, in cambio di interessucoli personali”.

Il riferimento è al vice presidente, facente funzioni dopo la morte del presidente Giandomenico Di Sante, ovvero il direttore della Cna Gloriano Lanciotti che, insieme ad altri due rappresentanti di associazioni, oltre a non dover occupare le poltrone in giunta che, secondo l’Api spetterebbero di diritto agli imprenditori, si sta prodigando per accelerare la fusione con l’ente camerale aquilano anche se non ne avrebbe legittimità.

E pur ribadendo la necessità di razionalizzare le Camere di Commercio così come previsto a livello nazionale, l’Api Teramo sottolinea come sia necessario attuare una seria politica di tagli agli sprechi, indirizzando risorse e investimenti a quelle aziende che producono economia.

 

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