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CCNL METALMECCANICO CONFAPI RINNOVO DEL 29 LUGLIO 2013

Il 29 luglio 2013 presso la sede di Confapi a Roma è stato rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro UNIONMECCANICA per le imprese del settore meccanico.

Il rinnovo ha visto la sola firma della FIOM CGIL, unica categoria che ha saputo coniugare in modo equilibrato le esigenze dei lavoratori alla luce della grave crisi che attraversa il sistema delle imprese. Con FIM CISL e UILM UIL non è stato infatti possibile addivenire ad un accordo in quanto le richieste da loro presentate erano troppo onerose e inaccettabili per le aziende associate.

Per quanto riguarda la parte economica sono previsti aumenti a regime di 131 Euro al 5° livello; l’incremento salariale sarà suddiviso in tre tranche, la prima pari a 35 euro decorrente da giugno 2013, la seconda pari a 45 euro da giugno 2014 e l’ultima tranche decorrente da giugno 2015 pari a 51 euro. E’ previsto un ulteriore allungamento della vigenza contrattuale di 5 mesi oltre la naturale scadenza, che si sposterà al 31 ottobre 2016. Questo “allungamento” comporterà, da solo, dei vantaggi economici rilevanti rispetto ad altri contratti di più breve durata che subiranno prima l’effetto dei nuovi aumenti che saranno negoziati fra le parti.

Per ciò che concerne la parte normativa Unionmeccanica non ha accolto quelle richieste sindacali che proponevano la variazione del trattamento della malattia (conservazione del posto e trattamento economico) e che avrebbero comportato un maggior costo a carico delle aziende ma ha invece rinnovato l’assetto ora vigente.

Sono stati altresì recepiti tutti gli accordi interconfederali sulla bilateralità che consentiranno alle imprese l’utilizzo di servizi aggiuntivi in materia di apprendistato e sicurezza sul lavoro a fronte di un corrispettivo limitato. Inoltre si è ottenuta una più ampia possibilità di utilizzo della flessibilità di orario il cui monte ore viene innalzato a 72 ore nell’anno.

Unionmeccanica Confapi con questo rinnovo vuole mostrarsi sempre più vicina ai reali bisogni della piccola e media impresa metalmeccanica alle prese con la pesante crisi economica in corso limitando l’incidenza degli aumenti in virtù della prolungata vigenza contrattuale e non assumendosi gli ulteriori costi che deriverebbero dal rinnovamento della disciplina della malattia.

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