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Bonus Industria 4.0: linee guida Entrate

Il software per il funzionamento di macchinari incentivati con iper-ammortamento è incentivato anch’esso al 250%, mentre l’agevolazione è al 140% per i beni immateriali (software) stand alone: è una delle precisazioni fornite nella Circolare dell’Agenzia delle Entrate sui bonus volti a incentivare l’Industria 4.0 previsti dal piano inserito in Legge di Stabilità. Un documento di prassi lungo e dettagliato, preparato congiuntamente al ministero dello Sviluppo Economico, che fornisce chiarimenti alle imprese che devono decidere se e come utilizzare queste agevolazioni e ai professionisti (ingegneri, periti, enti di certificazione) che dovranno fornire perizie tecniche e attestati per investimenti superiori a 500mila euro.  La circolare è divisa in tre parti:

  1. analisi quarta rivoluzione industriale e piano italiano industria 4.0
  2. dettagli fiscali delle agevolazioni super e iper-ammortamento
  3. linee guida tecniche.

Agevolazioni

La norma (commi da 8 a 13 della Legge di Stabilità) prevede una proroga per tutto il 2017 del super-ammortamento al 140% degli investimenti in macchinari già attiva nel 2016, e un nuovo iper-ammortamento, al 250%, per gli investimenti in digitalizzazione. Sono incentivati anche i software, nel caso in cui l’impresa acquisti anche macchinari digitali incentivati al 250%. L’elenco dei beni era già inserito in manovra, ma la circolare fornisce chiarimenti legati a tre momenti fondamentali:

  • quando viene effettuato l’acquisto,
  • quando entra in funzione il macchinario,
  • quando viene interconnesso.

L’interconnessione, lo ricordiamo, è uno degli elementi chiave che caratterizzano il macchinario ammesso ad iper-ammortamento. Per quanto riguarda i software, i tre momento sono: acquisto, interconnessione e fruizione dell’iper-ammortamento.

Linee Guida

La circolare, per ogni  macchinario, sistema e software, fornisce informazioni precise sulle caratteristiche ed esempi. Software: possono essere agevolati solo se l’impresa ha anche beneficiato dell’iper-ammortamento. Però, il software acquistato non deve necessariamente riferirsi agli stessi macchinari acquistati con l’agevolazione. E qui sta il distinguo: se è necessario per il funzionamento della macchina, ne fa parte integrante ed è anch’esso ammortizzabile al 250%. Se invece è acquistato indipendentemente, è agevolato al 140%.

Se un’impresa ha un dubbio di carattere tecnico relativo all’ammissibilità di una singola macchina all’agevolazione, può chiedere un parere al ministero dello Sviluppo Economico. Se invece il dubbio è di natura fiscale, l’interlocutore sarà l’Agenzia delle Entrate, tramite interpello ordinario.

Bonus Industria 4.0

Il super e l’iper ammortamento possono essere applicati fino al 30 giugno 2018, a condizione che entro il 31 dicembre 2017 sia stato pagato almeno il 20% del costo di acquisizione. Qualsiasi macchinario, per essere inserito fra quelli digitali ammortizzabili al 250%, deve essere interconnesso. Fino al momento in cui questo non avviene, sarà agevolato solo al 140%. Rispetto al super-ammortamento 2016, sono esclusi alcuni veicoli a motore; restano agevolabili quelli per cui è prevista la deducibilità integrale dei costi come i taxi, o quelli utilizzati esclusivamente come beni strumentali d’impresa.

Vantaggi bonus Industria 4.0

Esempio. Su un investimento da un milione di euro – rispetto al normale ammortamento del 100% e con deduzione IRES del 24%, che danno unrisparmio di 240mila euro – con l’iper-ammortamento (maggiorazione del 40% sull’imponibile) il risparmio sale a 336mila euro, con l’iper-ammortamento arriva a 600mila euro. In termini percentuali, il super-ammortamento comporta un risparmio fiscale del 9,6%, l’iper-ammortamento del 36%. Vediamo il confronto in tabella:

  Ammortamento
ordinario
Superammortamento Iperammortamento
Importo deducibile IRES 1.000.000 1.400.000
(maggiorazione del 40%)
2.500.000
(maggiorazione del 250%)
Risparmio imposta
(24% deducibile IRES)
240.000 336.000 600.000
Costo netto investimento 760.000 664.000 400.000
Risparmi costo
netto investimento
  9,6%
(760.000 – 664.000) / 1.000.000
36%
(760.000-400.000) /1.000.000

Fonte: Agenzia delle Entrate